Ci ritroviamo con Giuseppe e la sua Family, il piccolo Edo e l’ormai ragazzo Mario, con cui abbiamo fatto le prime salite di arrampicata sul campanile Livia ormai un po’ di anni fa.
Foto bellissima di montagna con panorama mozzafiato, sorrisi a 32 denti e magari anche la solita didascalia che tanto piace a molti colleghi, “Back in the Office”. Per pubblicizzare il nostro ritorno ai monti potrei fare così.
Ritorno dopo qualche anno a ripercorrere il Selvaggio Blu con Caroline, il suo compagno Paul e Dominique. Arrivo un giorno prima a Santa Maria Navarrese, alla stazione centrale Santa Maria Navarrese. Già perché il selvaggio Blu è diventato molto popolare e il porto del villaggio dove mi ritrovo con Explorando Supramonte, l’agenzia che ho contattato per la logistica, sembra di essere alla stazione centrale di Milano, guide che partono e guide che rientrano, gruppi in viaggio sulle varie tappe insomma un bel traffico.
In montagna il cuore batte forte, batte forte sempre… Batte forte quando la salita è lunga, batte forte se la discesa è esposta, batte forte perché mentre camminiamo vogliamo comunque raccontare al nostro compagno della tipa che abbiamo conosciuto ieri sera, batte forte quando scalando il passaggio è duro e la protezione è lontana, batte forte perché siamo emozionati di fronte allo spettacolo della natura a cui ci è concesso far parte.
Eccoci qua di nuovo, siamo spariti questo periodo di quarantena, non ce la siamo sentiti di pubblicare nulla se non alcune considerazioni di amici e alcune novità che avevano sviluppato intorno al nostro mondo e alle nostra Montagne. Come la app Multipitch una app/guida per il Gran Sasso.
Ricevo e pubblico volentieri un articolo scritto di getto dal nostro amico Guido Luccisano. Partendo dal momento che stiamo stiamo vivendo, ci offre molti spunti di riflessione. È un post più lungo del normale ma vale la pena leggerlo. Fateci sapere cosa ne pensate.
È passato più di un anno da quando Gianluca ci chiese di testare una nuova app. Era la primissima versione di Multipitch con dentro un paio di vie, dettagliate e complete di foto. L’aspetto estetico era completamente diverso e molto scarno ma il potenziale e l’utilità era lampante.
Georgia… Appena atterrati ci spostiamo subito a Mestia, in quella che sarà la nostra base per i prossimi 8 giorni di skitour.
Incontro Jacopo ed Alessandra a casa del mio collega e amico Alberto di Zerovertigo ad Aosta. L’appuntamento è l’indomani a La Thuile per una giornata introduttiva di skialp.
Cerro torre! Una cumbre sognata e arrivata inaspettatamente a fine viaggio, quando ormai non speravamo più nella fortuna di una ventana. Resto con un po’ di rammarico per la montagna super affollata, per aver scalato a trenino gli ultimi tiri e infine per aver tirato una fissa sul fungo finale.
E dopo la bellissima serata di Campotosto ritorna Ciaspe’n Folk con il secondo appuntamento a Roccacaramanico. Con o senza neve Ciaspe’n Folk riprende vigore nel Parco Nazionale della Maiella!.
La prima settimana di febbraio salgo in valleè aka Vallle D’Aosta per dare una mano al mio amico Albi di ZeroVertigo. In più colgo l’occasione per incontrare Matt con cui lavorerò in Groenlandia nel viaggio in programma per il prossimo Aprile.
Ed eccoci qui a Campotosto per il 3° anno consecutivo. Qui è nato per la prima volta il “Ciasp’n Folk” e qui desideravamo essere nonostante l’assenza di neve di questo pazzo inverno.
Splitboarding, backcountry, skialp, scialpinismo, freeride… insomma chiamatelo come volete ma alla fine si scivola sulla neve come vi pare e con cosa preferite. Senza limiti o barriere.
Abbiamo concluso con la salita al Monte Terminillo in una giornata piuttosto nebbiosa il primo dei tre corsi base di alpinismo invernale in programma per il 2020. Seguiranno altre due sessioni di formazione nelle prossime settimane.