A due settimane dal nostro rientro dal Kazakistan eccomi qui a condividere il pensiero e le foto del mio collega, amico e per me una specie di divinità dello scialpinismo Jean Annequin.
La notte più fotografata di sempre. La notturna è ormai un vero classico! Ne abbiamo fatte decine e decine nel corso degli anni. Il ricordo delle partenze sottovoce nella notte con i colleghi mi ritorna sempre in mente quando salgo verso Campo Imperatore. Grandi gruppi, grande freddo, le lampade in testa, qualche indicazione e via. Mi ritorna sempre in mente il ricordo delle ore passate in vetta con quel mio collega che aveva il suo angoletto di panorama, intabbarati nelle giacche e nei cappelli con un pò di the caldo. Insomma la notturna è qualcosa che ti lascia sempre qualcosa oltre allo spettacolo naturale che si ripete quotidianamente ma sempre differente. Ricordi, sensazioni, emozioni quante… e lo rifaccio sempre e continuerò a farlo.
Con Vidar e Paul, avevamo salito il Monte Bianco un pò di anni orsono. Poi insieme a Vidar e suo fratello ci siamo fatti uno Spaghetti Tour nell’ estate 2019. Quando ci eravamo salutati avevamo progettato per l’estate seguente di salire la Biancograt al Piz Bernina e lo Spigolo Nord del Badile.
Il wolf liar, è un fantastico anello in bicicletta pensato per svolgerlo in modalità bike packing da i grandissimi Giorgio e Francesco di Montanus. Anello che si svolge tra i 3 parchi nazionali dell’Abruzzo e il parco regionale del Velino Sirente, un piccolo viaggio all’interno della mia regione, fantastico.
Era da un pò di tempo che volevo buttare un’occhio sulla cresta Nord delle Malecoste, ci passavo sotto con gli sci svariate volte in inverno e mi dicevo sempre di salirla un giorno o l’altro.
Il giorno dell’uscita l’ho proposto io, Stefano ha accettato, ma non potevo immaginare che fosse una data particolare. L’ho scoperto solo al mattino quando ci siamo conosciuti. Stefano compie 30 anni.
E si riparte a girovagare da nomadi un magico skitrip tra amici. Kossovo e Albania tra polvere e barbieri.
Erano già svariati anni che con Chantal ci eravamo promessi di andare a sciare sul vulcano dell’Etna. C’ero stato nel 2010 l’inverno dopo il terremoto dell’Aquila.
Un greco, un inglese, un francese e un rappresentante del Regno di Sardegna (mezzo sardo e mezzo piemontese per capirci) e una guida abruzzese. Una barzelletta? No! Semplicemente il nostro ultimo corso di alpinismo invernale avanzato!
Piccolo report del corso di alpinismo fatto con Manos, Beniamino, Joylon, Correntin, Marie e Raul. Gruppo fantastico per 3 bellissime giornate sulla roccia del Gran Sasso.
Il Selvaggio Blu, la nuvola di Fantozzi e il filu ‘e ferru. Siamo appena rientrati e già ci manca l’esperienza appena conclusa. Luoghi magici come ogni anno con in più un gruppo fantastico.
Con Tomek avevamo provato lo scorso anno a prepararci per il Cervino, poi tra la sua disponibilità e la mia e le condizioni meteo del Toblerone non eravamo riusciti a trovare un momento propizio. Quest’anno la sorte sembra analoga non tanto per le nostre disponibilità quanto per le condizioni del Cervino che sono piuttosto invernali e poi il meteo questa estate non è dalla nostra piove quasi tutti i giorni.
Ho avuto il piacere di guidare insieme ai miei colleghi Simon Abrahams e John Taylor (CEO di Mont Blanc Guides) alcuni ospiti illustri americani: Amy Robach, Andrew Shue ed alcuni loro amici.
Questa settimana siamo stati contattati da due clienti russe che, essendo in vacanza sulla costa, avevano voglia di conoscere l’Abruzzo interno, il classico mare-monti.
Parafraso il ritornello di un tormentone estivo di Colapesce e Dimartino, già perché quelle di cui parliamo sono le due creste dell’alta montagna classiche anzi classicissime, parliamo della Aretè des Cosmiques e della traversata della Aiguille d’Entreves.