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Sci alpinismo in Islanda, nella terra dei Vichinghi

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Scialpinsimo in Islanda, il racconto del nostro viaggio appena concluso tra le nevi primaverili dell'isola dei vichinghi. Siamo Appena rientrati da una settimana nell’isola dei vichinghi, l’Islanda. Partiti quest’anno con un gruppo numeroso, siamo quasi al completo: Gianca “Modello turbo morelli”, super Tonino, “Fai la traccia” Paolo, Il grande Scop, Topper, “Downhead” Ludo, ”lo sciamano” Edo e le new entry, Manu “cancelletto”, Roby e Maura, Ugo “the driver” e io ovviamente Zaf.

Incredibile le sorprese che questa terra regala. La prima Sopresa che riceviamo e che capitiamo in Islanda in uno degli inverni più caldi degli ultimi 5 anni, con la stagione che si presenta avanti di un mese e mezzo. Questo alla fine è il prezzo da pagare in tutti i viaggi e per fortuna la neve e il meteo non riusciamo ancora a comandarli.

La cosa non ci scoraggia le montagne sono ancora ben innevate la quota neve si è alzata ma basta camminare 5 min per raggiungere le prime lingue e salire fino in vetta. Certo non è polvere ma neve primaverile ma va bene lo stesso. Il divertimento e la qualità del firn è ancora bello e scorrevole nonostante le alte temperature.

Arriviamo il 28 aprile a Rekyavik e dopo un lungo trasferimento a Dalvik. Tra scenari magici raggiungiamo il nostro lodge: Skeid lodge dove Myriam Dalstein, ci accoglie nel migliore dei modi con una fantastica zuppa di pesce. La nostra location è magica siamo isolati in una valle circondata da montagne e coccolati da Myriam che cucina pasti incantevoli mischiando la cucina europea a quella islandese.

Il nostro magnifico rifugio con vista

Il primo giorno decidiamo di fare una gita partendo dal lodge senza fare spostamenti cosi visto l’imbarazzo della scelta saliamo le montagne che vediamo dalla finestra del lodge. Una cima senza nome, o almeno di cui non abbiamo traccia sulle varie carte che avevamo, scendendo un bel canale a 40° e finita la discesa decidiamo di risalire sul Gimbrarhnjùkur (1172m). Abbiamo iniziato a prendere confidenza con le montagne islandesi.

Il giorno seguente il meteo è incredibilmente bello ma anche estremmamente caldo, ci spostiamo a Dalvik e saliamo due vette, Karlsàrfjall 988m e Jökulkollur 1045m in prossimità del villaggio, una bella gita con panorama sul mare pendii molto belli e passaggi su laghetti glaciali formatisi viste le temperature estive. I rientri a casa sono sempre incantevoli coccolati dai pasti di Myriam, ma prima della cena ci concediamo un bagno termale nelle pozze in riva al mare di Hauganes.

Il meteo in Islanda cambia velocemente la mattina seguente siamo accolti da una nebbia che ci accompagnerò per tutta la giornata. Festeggeremo il primo maggio con una vetta in prossimità di Bverfjall 927m tra Olaffjördur e Sigulfjördur. Gita interessante peccato aver trascorso la giornata nella nebbia e non aver visto nulla per tutto il giorno.

Il nostro magnifico rifugio con vista

Approfittiamo nel pomeriggio per visitare Sigulfjördur e il suo museo della Aringa, la cosa sembra abbastanza ridicola ma alla fine si è rilevata molto interessante il museo e veramente valido e parla della storia dell’Islanda e di come l’aringa abbia costituito la vera spinta economica del paese. Il museo ci ha fatto vivere l’esperienza di vedere come viveva ai primi dell’ottocento la gente del luogo, consigliatissima la visita.

Altro giorno, altra gita. Speravamo in un meteo migliore ma le temperature sono precipitate di botto cosi la neve molle primaverile lascia il posto ad una bella lastra di neve dura, purtroppo la visibilità non migliora ma riusciamo a portare a casa una bella traversata sul Lambàfjall 990m salendo da un vallone e scendendo dal parallelo. Prima parte con visibilità nulla poi scendiamo su Firn fantastico che resterà cosi nei giorni successivi. Il pomeriggio, grazie all’intuizione di Ludo, ci regaliamo uno spostamento a Myvatn, una delle 14 cose da non perdere in Islanda secondo la nostra guida Rough Guides. Effettivamente ne valeva veramente la pena.

Myvatn è una riserva naturale, praticamente un vulcano, il panorama è lunare e le terme sono un esperienza da non perdere. Lungo la strada ci soffermiamo a Godaföss per ammirare le cascate.

Il nostro magnifico rifugio con vista

Il penultimo giorno e ultima gita purtroppo! ci regaliamo un esperienza mitica, noleggiamo una barca per attraversare il fiordo e andare a fare una gita sui pendii a sud del Ùtburdaskàlrhnjùkur 1165m. La neve attacca un po più alta del solito ma la passeggiata sul terreno erboso/torboso è molto piacevole, soprattutto al rientro. Ci è uscita una gita spettacolare con un affaccio su tutte le vette a ovest della Trollskagi e con alle spalle il mare. La fortuna ci assiste e al rientro durante la navigazione assistiamo allo spettacolare attraversamento di una balena! La megattera (Humpack Whale) e un branco di Phocene ci regalano emozioni uniche.

Veramente emozionante passare vicino ad un mammifero di 14 mt di lunghezza, e averlo fatto dopo una bella gita regala ancora più emozioni. Ultima esperienza del giorno, il capitano della nave ci porta a pescare merluzzi con la canna da pesca, cosi in meno di 10 minuti ci procacciamo 10kg di merluzzi giganti (per le nostre abitudini) per la nostra cena che la mitica Myriam ci cucinerà al forno, spettacolari.

E la giornata non finisce qui, la grande Myriam si è procurata una fisarmonica cosi il Giulio (Topper) come in viaggi passati, ha allietato la serata insieme a Manu con la chitarra, mentre Tonino si regalava balli con Myriam e Maura. Fantastica giornata.

La mattina dopo pensavamo di fare una gita prima di rientrare a Rekyavik, decidiamo di alzarci presto ma di nuovo il tempo è cambiato, la pioggia ci sveglia, decidiamo di lasciar stare lo scialpinismo e goderci una sveglia con calma e una buona colazione per prepararci con calma i bagagli e spostarci a Rekyavik per l’ultima notte islandese.

Insomma, ci siamo innamorati di questo paese anche se dai prezzi proibitivi ma che regala emozioni uniche.

Islanda Torneremo!!!

Zaf

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